Buon Anno dalla Presidente!

EditorialeBuon Anno dalla Presidente!

Buon Anno dalla Presidente!

Un Anno di coraggio

Chi guarda avanti non sa cosa aspettarsi, ma sa cosa vuole e soprattutto cosa non vuole. Partiamo da qui.

Scenari di pandemia, di guerra, di preoccupanti eventi climatici, di chiusure, licenziamenti,inflazione ed impoverimento generale, a cui Governi, istituzioni, aziende e parti sociali cercano di dare risposte: vaccini, ricerca, armi, diplomazia, sostegno al reddito, smart working, tecnologia ed alcune magiche parole: sostenibilità, inclusione, digitale, upskilling e reskilling.

Se ci chiedono di esprimere il nostro stato d’animo, la risposta più probabile è che si sta attraversando un periodo un po’ faticoso, ma che passerà.

E no, non passerà. La parola dell’anno appena trascorso, secondo il dizionario inglese Collins, è Permacrisis, neologismo che sta ad indicare una crisi di lunga durata, permanente, un esteso periodo di instabilità ed insicurezza, con impatti talvolta devastanti sulla vita delle persone. Ed infatti, dall’ultimo “Global Emotion Report” di Gallup gli Italiani si aggiudicano il primato dei lavoratori più tristi d’Europa e di essi solo il 4% si sente coinvolto nel proprio lavoro.

Dove stiamo sbagliando, allora? E cosa potremmo augurarci per il nuovo anno?

L’errore più grande è nella rincorsa degli eventi: non pensiamo alla guerra, al clima, alla povertà, fin quando le bombe non ci cadono in casa, le alluvioni non ci disturbano e il lavoro ci sostenta senza troppi sforzi di apprendimento fino alla pensione. Non pensiamo al passaggio generazionale, fin quando i bilanci non soffrono, alla formazione fin quando non troviamo più le competenze adatte, alla cura delle Persone, fin quando queste non ci abbandonano.

Lerrore è abbandonarsi alla pigrizia della mente e lasciarsi cullare nell’indolenza di quel limbo che si trova tra la non infelicità e la piena felicità, per paura di perdere quelle quattro cose che abbiamo ed a cui non crediamo neanche più.

Il mio augurio per quest’anno che verrà è di avere coraggio, di andare oltre ed arrivare prima del tempo, di giocare a farci rincorrere dagli eventi, invece che arrancarci dietro; non di perdere la confort zone che non siamo mica nati per soffrire! bensì di assaporare il confort di una zona più aperta, con confini meno definiti.

Attenzione, dunque, a chiudersi ai giovani alla ricerca di senso e flessibilità, agli immigrati, in cerca di tetto, lavoro e dignità, ai diversi orientamenti sessuali, a linguaggi, espressioni e organizzazioni diverse. Sperimentiamo, rischiamo, anticipiamo e soprattutto lavoriamo per costruire il futuro che ci piace, per orientare gli scenari possibili non verso i più probabili, ma verso quelli più umanamente sostenibili.

La crisi demografica dell’Occidente è un fatto che già dispiega i suoi effetti; poco si sta capendo e facendo. Abbiamo bisogno di tutti e dobbiamo aprirci per accogliere e sostenere sogni e bisogni di tutti.

AIDP Campania è un universo popolato da competenze e professionalità diverse: HR Managers e C-level in generale, imprenditori, consulenti, formatori, docenti, giuristi d’impresa. Possiamo tutti fare la nostra parte. Possiamo scegliere se limitarci ad essere degli ottimizzatori, nel nome dell’affidabilità dei sistemi, del miglioramento dei processi, della riduzione dei costi, accelerando l’adozione del digitale e l’utilizzo dei dati, o se essere dei pionieri dell’innovazione di pensiero, provare a scardinare l’ordine ed immaginare nuovi scenari, dando spazio alla creatività ed alle Persone che incontriamo sul nostro percorso e non cedendo alla pericolosa tentazione di tornare a fare tutto come prima.

Da questo punto di vista il trend del ricorso allo smart working da parte delle aziende italiane è un triste e veloce indicatore di quanto sia facile dimenticare tutto e tornare indietro. Piuttosto che lavorare su nuovi modelli di organizzazione del lavoro e degli spazi di vita, che possano accogliere le nuove istanze sociali senza rinunciare ai momenti di incontro e di condivisione, così vitali per la produzione delle idee e la costruzione di un’identità individuale e collettiva, stiamo rimuovendo cercando di metterci in salvo dai tormenti della memoria del recente passato.

Bisogna lavorare nelle e con le aziende e le Istituzioni per riformare la Cultura, ripensare i sistemi di formazione, di performance management e di premialità, ripensare i trasporti e le città, scrivere e leggere diversamente i curriculum vitae, avere il coraggio di dire di no, a costo di perdere un cliente, un lavoro; cercare chi è come noi, con idee diverse, ma con gli stessi valori e lo stesso coraggio.

Allora, Buon Anno con coraggio e con l’augurio di frequentare sempre il futuro con gioia!

Alessandra Belluccio

*Presidente AIDP Campania e Direttore Organizzazione, Risorse Umane e Programmazione Operativa

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